Baby Gang
I bambini hanno bisogno di essere ascoltati, compresi e accettati. La ricerca di attenzione può sfociare, in casi estremi, in un comportamento violento.
Aspetto questo, che spesso fa da catalizzatore alla proliferazione di gruppi di adolescenti che commettono crimini.
Il reato più frequente è il furto di portafogli, smartphone e scarpe. C'è una notevole propensione alle risse e al bullismo che, in alcuni casi, si trasformano in crimini più gravi.
I modelli di questi giovani sono i calciatori e i cantanti rapper, che i ragazzi imitano nei loro atteggiamenti, modi di parlare e stile. Video di canzoni che inneggiano alla violenza e alla criminalità, producono effetti dannosi soprattutto sui fan più fragili e vulnerabili.
I social amplificano il fenomeno: riprendere con il cellulare un atto violento e poi diffonderlo in rete al solo fine di ricevere like, non fa che incoraggiare altri ragazzi ad emulare tali gesta che spesso sono prova di crimini.
Il contesto socio familiare da cui provengono questi adolescenti è eterogeneo: c’è chi ha vissuto un’infanzia difficile, abusi o problemi familiari e ci sono ragazzi che provengono da famiglie economicamente benestanti ma hanno genitori iperprotettivi che non sanno o non vogliono imporre delle regole.
In entrambi i casi manca una figura che sia di aiuto nel percorso di maturazione. Spesso si ritrovano soli e incapaci nel far fronte alle frustrazioni e alle responsabilità tipiche della loro età. Inoltre, hanno un’identità fragile che non permette loro di incontrare pacificamente chi è diverso da loro.
La criminalità tra i giovani a Roma è una questione complessa e preoccupante. Lo scorso anno ci sono state più di 100 rapine a mano di italiani o stranieri, e circa 400 furti, 150 episodi di lesioni dolose, 11 casi di violenza sessuale.
Per arginare il fenomeno e offrire un valido supporto ai futuri adulti, è importante creare spazi e contesti in cui i giovani possano incontrarsi in modo sano, sotto la guida di valori basilari come il rispetto e l’attenzione verso gli altri.
Maria Teresa Accardo