Invasioni involontarie – Soggetto
Lei è Sofia.
Una 58enne ancora attraente, colta, sensibile, acciaccata dai trascorsi di una vita che come a tutti ha riservato momenti drammatici, ma che finalmente si sente affrancata dal passato, con uno spirito rinnovato, pronta a iniziare un nuovo capitolo.
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Separata, con due figli ormai grandi che vivono uno in America e l’altra in una baita sulle Dolomiti, è appena entrata in possesso della sua casa che per anni è stata oggetto di contenzioso con il suo ex marito, personaggio alquanto spregevole ai suoi occhi, che ha perso la testa per un’ucraina, la quale si è insediata nella sua vita portandosi dietro i parenti più stretti (madre, sorella, nipoti e nonna novantenne) e vivono tutti insieme in un paese vicino Roma.
Sofia è felice di entrare nella nuova casa, ha grandi progetti… ma non sa cosa l’attende. Anche se le condizioni sono favorevoli per un futuro sereno e luminoso, all’orizzonte già s’intravedono nubi minacciose. E si piazzano sopra la sua testa per poi poco a poco insinuarsi nel cervello.
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![famiglia numerosa asiatica famiglia numerosa asiatica](https://www.iconika.it/wp-content/uploads/2020/04/sofia-filipino-family2.jpg)
Il problema sono gli inquilini del piano di sopra.
Un’esile signora filippina dall’aspetto fragile e consumato è riuscita ad ottenere un regolare contratto d’affitto. Doveva essere lei e la sua famiglia, mentre senza curarsi della Legge e delle regole di buon vicinato, decide di usare l’appartamento come risorsa economica, affittando posti letto a connazionali disperati, disposti a dormire tutti ammassati in pochi metri quadri. Chi dorme in cucina, chi nello sgabuzzino, i più fortunati in cinque in una camera da letto. In breve: in un bilocale, ideale per 2 persone, viene abitato da non meno di 15 persone.
Questa realtà influenza l’ambiente circostante, soprattutto quello di Sofia. Il suo habitat è perennemente invaso dai rumori causati dallo spostamento mobili, colpi, adattamenti che i vicini fanno per riuscire a entrare tutti in uno spazio di 60 mq, che deve cambiare aspetto la mattina e la sera, per trasformare il dormitorio della notte in zona vivibile il giorno. Lungi da creare dissidi e ostilità, Sofia, dopo giorni di rumori che la svegliano alle 5 del mattino e che la perseguitano tutto il giorno, timidamente sale le scale e suona il campanello dei vicini.
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Nonostante si sentano voci e suoni provenienti dall’appartamento, deve suonare più volte prima che un volto diffidente appaia all’apertura di uno stretto spicchio di porta. Sofia incurante dell’accoglienza poco cordiale si presenta sorridente e dopo aver esposto il suo disagio a vivere con quei rumori costanti e invadenti, chiede gentilmente se si possono ridurre e se, eventualmente avrebbero accettato un tappeto da lei offerto, in modo da attutire eventuali ulteriori rumori. Non danno risposta: chiudono la porta con un sorriso e lasciano Sofia sul pianerottolo interdetta.
Il tempo passa, la gente che frequenta la casa aumenta e con essa anche i rumori. Altri tentativi amichevoli di Sofia per trovare un accordo sono fallimentari.
Dopo mesi in cui dormire è concesso solo fino alle 5 del mattino, dove tutto il giorno colpi tonfi e rumori insopportabili le impediscono di trovare un po’ di pace, Sofia si ritrova con il sistema nervoso a pezzi.
Neanche la pratica di meditazione, che in genere la rimetteva in pace col mondo, produce effetti positivi.
![sciame sciame](https://www.iconika.it/wp-content/uploads/2020/04/sciame.jpg)
Ma che devo fare per togliermi questo sciame dalla testa?
Quest’orda di gente assetata di benessere che arriva e, a testa bassa, lavora, lotta, si fa spazio per conquistare la terra promessa su cui è approdata?
L’atteggiamento è quello di un essere umano in guerra, non più come un tempo con un esercito e armi al suo fianco, ma con la sola forza della propria resistenza e volontà di conquistare una vita migliore, quella che la tv e la carta patinata propina come immagine dell’occidente.
Vite diverse da quella di Sofia; vite in cui la fame e l’indigenza non lasciano spazio a sentimenti come il rispetto per gli altri e l’educazione civica, solo il timore di una punizione può tentare di fermare immigrati proiettati alla conquista del benessere. In questa storia non c’è il cattivo; il colpevole è il sistema, ma adesso, oggi, a quest’ora, chi non riesce a vivere è Sofia. Gli altri hanno sofferto prima. Quindi Sofia decide di andare dalla Polizia, a rappresentare la situazione, ma viene accolta malamente e tacciata di razzismo. Un agente le dice: “Scusi ma lei non può invitare chi le pare a casa sua?”
Umiliata e fraintesa si sente abbandonata al suo nefasto destino e inizia a crescere un senso di rabbia nei confronti delle istituzioni che non proteggono il cittadino.
Parla con amici e le viene consigliato di fare un esposto scritto, questa volta ai vigili urbani, l’organo preposto per i casi di affitti irregolari, citando le leggi che vengono infrante dagli ospiti stranieri. I vigili non sono tanto più gentili dei colleghi poliziotti, ma le assicurano che a tempo debito, avrebbero fatto i dovuti accertamenti valendosi anche della collaborazione dei colleghi poliziotti.
Nel frattempo uno dei filippini che dimora nella casa del caos, si scopre che va a fare le pulizie dall’ispettore di polizia, che lo protegge in cambio di lavoro gratuito. Ecco perché Sofia è stata accolta malamente. Ed ecco perché i vigili non faranno mai nessun accertamento: L’ispettore di polizia li ha fermati. A questo punto a Sofia sorge un sospetto: “Vuoi vedere che qui l’unica ad avere difficoltà di integrazione sono proprio io?”
![integrazione integrazione](https://www.iconika.it/wp-content/uploads/2020/04/integrazione.jpg)